Lucio Dalla, 80 anni di leggenda

IL PREMIO E L’EREDITÀ

Lucio Dalla, 80 anni di leggenda

IL PREMIO E L’EREDITÀ


Il compleanno di Lucio, una festa della comunità

di Valerio Baroncini

Essere popolari è difficile. Perché popolare è un termine alto, non basso. Lucio Dalla diceva così. E questa eredità – raccolta ormai troppi anni fa nel ristorante Cesari, tempio di tortellini e galantina nel cuore di Bologna –, questo tentativo di essere vicino a tutti, di essere pop nel senso di riconoscibilità, esemplarità, trasversalità, semplicità senza scontatezze né banalità; ecco, tutto questo è un insegnamento di Lucio che ancora oggi dobbiamo tenere bene a mente nell’epoca dell’individualismo sfrenato, del radical-chic che diventa politicamente corretto, dell’antipatia da salotto mascherata con la nicchia.

Il 4 marzo saranno 80 anni dalla nascita: auguri Lucio. E Bologna e il Carlino celebrano la voce di “Caruso” e “4 marzo” con una lunga serie di iniziative, editoriali e non solo.

Lucio Dalla canta “4 marzo 1943” sul palco di Sanremo, 1971

Lucio era Bologna, è Bologna. Bologna è il Carlino e Lucio e il Carlino sono facce di una Bologna che solo i distratti o viaggiatori credono non esistere più. Il talento, la creatività, lo scouting nell’arte (e nella musica in particolare) sono così vivi e prova di quella passione che Dalla ha trasmesso per decenni, che il 2 marzo al Teatro Celebrazioni un grande spettacolo dal titolo “Ciao” omaggerà l’artista segnalando con i premi “Ballerini” gli artisti emergenti di oggi e domani. Da Mara Sattei a Tananai, da Ariete e Luché a Colapesce e Di Martino. E questa è solo una delle sere dei miracoli che, fino al 5 marzo, animeranno Bologna e l’Italia. La sera dei miracoli, a Lucio sarebbe sicuramente piaciuto (tutte le info su fondazioneluciodalla.it, anche per le prevendite del concerto del 2, gli eventi hanno la media partnership di Qn – il Resto del Carlino).

«Musicista, poeta, maestro di vita», come disvela la tomba al cimitero della Certosa di Bologna, Lucio ha scritto le pagine della nostra vita, ne ha costruito i suoni e le emozioni, ha creato corridoi umanitari, ha lenito solitudini, ha colorato con il suo animo giocoso e bambino di saltimbanco momenti bui, ha saputo dare voce alla sofferenza e all’euforia. «A 15 anni mi sembrava di volare» ricordava il cantante bolognese in un brano del 2007 sull’adolescenza. «Dicevo a tutti “io vivrò due dita sotto il cielo” / a 15 anni questo era il mio pensiero». Non conoscevo questo pezzo, “Due dita sotto il cielo“, ma ora acquisisce un peso incommensurabile, il peso delle cose sognate e sognanti che diventano vere. C’era e c’è, in Lucio Dalla, una verità del sogno. Una fantasia popolare, appunto, che trasforma il pensiero più alto in un dizionario sentimentale della comunità.


Ciao”: la serata evento e il contest del 2 marzo al Teatro Celebrazioni di Bologna

di Francesco Moroni

Un festival della musica innovativa, proprio come Lucio avrebbe voluto. Al Teatro Celebrazioni (via Saragozza, 234) il 2 marzo alle 21 «l’edizione zero» della prima rassegna musicale CIAO dedicata a Lucio Dalla. Un evento speciale e inedito che vedrà la premiazione di cinque artisti sulla cresta dell’onda con i primi prestigiosi «Ballerino Dalla» (ispirato al successo senza tempo “Balla balla ballerino” e disegnato dall’artista Mauro Balletti) per le categorie: Artista, Canzone, Producer/Talent scout, Colonna sonora e Progetto.

Da Ariete e gIANMARIA, freschi dell’esperienza a Sanremo, a Mara Sattei, Giuse The Lizia e Nu Gena, dal brano “Andrea” di Bresh a “Le pietre non volano” di Luchè in feat con Marracash, dai produttori Thasup e MACE alle colonne sonore di Colapesce & Dimartino o dei Verdena. E ancora: Bar Adriana, Emma Nolde, Bias, Okgiorgio, Marcello Balestra, Enzo Avitabile, Andrea Laszlo De Simone e Franco Piersanti, fino a Salmo, Post Nebbia, la nuova versione di «Stella di mare» di Cesare Cremonini, il «Tango» di Tannai e Zois. Queste le nomination per i premi che saranno assegnati durante la serata al Celebrazioni, con la conduzione di Dario Ballantini e Mille, ai vincitori che si esibiranno o racconteranno il proprio progetto sul palco.

Conferenza stampa di presentazione iniziative Lucio Dalla (Fotoschicchi)

A decretare le nomination e i vincitori, una giuria di primissimo livello: Massimo Bonelli (presidente di giuria e direttore artistico della rassegna), Antonio Filippelli (Music Producer e direttore artistico), Carlo Pastore (direttore artistico e conduttore radiofonico), Giovanni Truppi (cantautore), Giulia Cavaliere (giornalista e critica musicale), Marco Missiroli (scrittore), Maria Vittoria Baravelli (curatrice d’arte e art sharer), Nina Selvini (ad di Astarte), Sara Potente (direttrice artistica di Numero Uno), Silvia Danielli (condirettrice Billboard Italia) e Valerio Baroncini (vicedirettore de il Resto del Carlino).

«Finalmente ce l’abbiamo fatta – sottolinea Daniele Caracchi, presidente di Pressing Line, in merito all’iniziativa -. Il progetto nasce ormai 3 o 4 anni fa dalla volontà di mettere a disposizione un palco per i giovani talenti emergenti. Lucio, infatti, non era solo un musicista, ma aveva la capacità di intercettare l’arte in qualsiasi forma venisse presentata». «Questo progetto mi ha appassionato da subito perché è un tassello che mancava nella musica italiana – aggiunge Massimo Bonelli, ceo di iCompany -: in Italia non esiste qualcosa di simile e sono convinto diventerà il più importante festival della musica innovativa. Dalla è stato il più grande innovatore della musica italiana, un talent scout, un artista a tutto tondo e questo è il nostro omaggio». Non solo: spazio poi ai giovani, ricchi di idee pronti ad emergere che, con un semplice laptop o gli ultimi strumenti digitali, sono in grado di creare opere innovative e speciali.

«CIAO Contest. La musica di domani» è infatti un’importante vetrina per i musicisti del futuro, con un doppio premio dedicato a “Canzone” e “Producer”. Sono 21 gli artisti in nomination e 10 i produttori: nella prima categoria troviamo 2UE, Dada, Daemia, Dalila Spagnolo, Edgar Allan Pop, FURIA, Gobbi, Jacopo Planet, Joelle, Kid Gamma, Lumen, Marcio, Martina Beltrami, MIGLIO, MIRA, Neno, NERVI, Rame, SETE, SWEWA e Te quiero Euridice. Per la sezione Producer, invece, Alessandro Di Dio Masa, Davide Alberto De Blasio, Francesco Faggi, FranzK, Giuseppe Scrima, Kilian, Le Canzoni Giuste, Limbrunire, MOLLA e OBI. Dulcis in fundo, lo speciale “Premio il Resto del Carlino” che sarà assegnato a un’artista bolognese o profondamente legato a Bologna: «Lucio Dalla è stato per tutti un artista, un poeta e un maestro di vita – puntualizza Agnese Pini, direttrice di QN, Carlino, Nazione e Giorno -. Accogliamo con entusiasmo l’invito della Fondazione Dalla confermando la nostra volontà di fondere il campo dell’informazione con molteplici universi e, in modo particolare, con quello dell’arte».

«La storia di Lucio è legata a quella del Carlino, che amava leggere tutte le notti appena stampato – sottolinea il vicedirettore Valerio Baroncini -. Questo amore viene ricambiato attraverso una serie di iniziative che seguiranno il percorso di avvicinamento all’evento del 2 marzo e coinvolgeranno tutti i lettori». I biglietti dell’evento sono disponibili su vivaticket.it o presso la biglietteria del teatro. L’evento, ideato da Pressing Line e iCompany, è promosso dalla Fondazione Lucio Dalla, da Banca di Bologna e da Quotidiano Nazionale (il Resto del Carlino, la Nazione, il Giorno, Luce!) come media partner.


La sera dei miracoli: il video-racconto

Ripercorriamo la serata “Ciao- Rassegna Lucio Dalla” andata in scena al Celebrazioni  attraverso le parole dei protagonisti: gli artisti premiati nel nome del cantautore che il 4 marzo avrebbe compiuto 80 anni


Giuse The Lizia, il giovane cantautore ha ricevuto il premio del QN – Carlino: ecco il suo legame con Bologna


Il ricordo di Lucio

Colapesce Dimartino, Mara Sattei e Pierdavide Carone raccontano chi era Dalla per loro e come ha ispirato la loro carriera


Colapesce Dimartino: “Lucio era un padre, un amico, uno zio”

di Francesco Moroni

«Cose da pazzi stare vicino a te /Gridarsi in faccia tutta la verità forse ci aiuterà /Spacco un piatto per sedare la rabbia confinata nel cuore /È una granata inesplosa il tuo sorriso, è una bugia / Una biancastra bugia».

Un’ironia dolceamara, quella a cui Colapesce e Dimartino hanno abituato tutti. È loro il soundtrack più innovativo nella scena musicale italiana, all’istrionico duo va il “Ballerino Dalla” dedicato alla “Colonna sonora”. I siciliani Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, e Antonio Dimartino hanno incantato tutti con la loro ‘Musica leggerissima’, hanno regalato un tuffo rilassante con l’ultimo “Splash”, catturando definitivamente il pubblico con le loro “Cose da pazzi”, il cui incipit sembra già un vortice tra melodia ed emozioni, tra sentimento e cruda realtà.

Chi era per voi Lucio Dalla?

Dimartino: «Per i cantautori italiani rappresenta qualcosa di molto potente. Ha cambiato per sempre la canzone italiana, non solo dal punto di vista lessicale, e ancora oggi influenza la nostra scrittura».
Colapesce: «Come diciamo noi del “settore”: era un padre, un amico, uno zio, un parente che ora ci guarda dall’alto. “Cose da pazzi” è una canzone che prende molto dal suo immaginario, soprattutto per quella parte più psichedelica e sognante».

Voi siete reduci dal vostro primo film “La primavera della mia vita”: Dalla era un grande amante della settima arte.

Dimartino: «Forse aveva bisogno anche lui di andare oltre la canzone, come noi. Abbiamo sempre cercato qualcosa che ci desse la possibilità di andare oltre i tre minuti e mezzo (sorride, ndr). Quando si vedeva Dalla in televisione, si intuiva subito quella voglia di raccontare la vita che ha sempre espresso nelle sue canzoni. È un personaggio che ci manca molto».
Colapesce: «Il cinema credo sia l’arte più complessa. Ci sono la parte fisica, la colonna sonora, tante cose da gestire. Lo ricordo molto volentieri nel Don Chisciotte».

«Ora vi aspetta un bel monologo di tre ore da parte nostra», scherzano durante la consegna del premio. Sul palco sono stati i mattatori della serata, prendendo per mano il pubblico che si è lasciato andare nelle vesti del coro. Hanno scherzato e riso, ricordando Dalla dall’inizio alla fine. Hanno regalato a tutti la loro “Majorana”, brano dal sapore siciliano tratto dall’album “I mortali”, e il successo dell’ultimo Sanremo: “Splash”. Eleganti, coinvolgenti, innovativi: colonna sonora della serata. 


Mara Sattei: “Un vero innovatore”

di Francesco Moroni

“Duemilaminuti”, ma ne sono bastati molti meno per conquistare tutti. Mara Sattei – al secolo Sara Mattei – è la vincitrice del premio per la categoria “Artista“, protagonista sul palco del Celebrazioni con la sua voce potente e un carisma lampante. Romana, classe 1995, sorella di Thasup (Davide Mattei), ha partecipato alla tredicesima edizione di “Amici” di Maria De Filippi con cui ha iniziato a farsi conoscere al grande pubblico, prima del successo definitivo.

«Ti chiamerei anche se non prende / Ti cercherei dove non si vede / Dovesse rimanermi niente / E non importa se fa male / A piedi scalzi sulla neve / Non ho paura di cadere»: questo l’inizio della canzone “Duemilaminuti” con cui ha partecipato a Sanremo.

Sattei, chi è per lei Dalla?

«Una leggenda, un mito. Ha influenzato in maniera forte il mio percorso, ci sono canzoni che porto nel cuore e ricordo con tutta me stessa».

Qualche esempio?

«Mi vengono da citare “La sera dei miracoli”, “Futura” o “Anna e Marco”. Ma ce ne sono così tante che scegliere è difficile».

Che significato ha essere qui stasera?

«È bellissimo, ricevere questo premio mi emoziona tantissimo. Ed essere su questo palco, nella sua Bologna, ha un significato ancora più particolare».

Quando si parla di innovazione musicale, secondo lei, cosa si intende?

«Penso che Lucio Dalla abbia tracciato questa strada. Come ho detto mi ha sempre influenzata, è un artista che porto dentro e che ancora oggi ascolto».


Massimo Bonelli: “Lucio era sempre a caccia del nuovo”

di Marco Santangelo

«Lucio Dalla era un artista alla costante ricerca della novità, capace di mettere in discussione tutto». Massimo Bonelli, ceo di iCompany, arriva a Bologna con una missione precisa: omaggiare il cantautore di via d’Azeglio in occasione del suo ottantesimo anniversario. Come? Ovviamente attraverso la musica. O meglio: un festival della musica innovativa, proprio come Lucio avrebbe voluto.

Al Teatro Celebrazioni, questa sera, si terrà l’edizione zero della prima rassegna musicale “CIAO” dedicata a Lucio Dalla. Un evento speciale e inedito che, in partnership con il nostro giornale, vedrà la premiazione di cinque artisti sulla cresta dell’onda con i primi prestigiosi “Ballerino Dalla” (i premi ispirati al successo senza tempo “Balla balla ballerino” e disegnati dall’artista Mauro Balletti) per le categorie: Artista, Canzone, Producer/Talent scout, Colonna sonora e Progetto.

«Dalla guardava il mondo con un occhio artistico – racconta Bonelli – e questa rassegna vuole incarnare quello che era il suo modo di essere e mettersi alla ricerca di tutto ciò che sta provando ad affermarsi sulla scena musicale italiana, ma anche rinnovarla». 

Ma c’è di più, “Ciao Contest – La musica di domani” sarà anche una scommessa che ha come obiettivo quello di stanare nuovi talenti emergenti attraverso l’assegnazione di un doppio premio: dedicato alla “Canzone” e al “Producer”. «Bologna è una città molto florida per quanto riguarda il cantautorato – sottolinea il ceo di iCompany -, forse una delle culle più importanti per la musica d’autore nazionale. Ecco perché attraverso questa rassegna siamo alla ricerca di talenti non ancora emersi e ci vogliamo rivolgere a quei cantanti e produttori che stanno provando ad affermarsi. Ogni anno, individueremo e premieremo un artista e un producer dandogli la ribalta del teatro, di una serata gala e di un primo palcoscenico rilevante dal quale partire per far spiccare il volo alla propria carriera».


La canzone simbolo: 4 marzo 1943. Il testo

Dice che era un bell’uomo
E veniva, veniva dal mare
Parlava un’altra lingua però sapeva amare
E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato
L’ora più dolce prima d’essere ammazzato

Così lei restò sola nella stanza,
La stanza sul porto
Con l’unico vestito, ogni giorno più corto
E benché non sapesse il nome
E neppure il paese
M’aspettò come un dono d’amore
Fino dal primo mese

Compiva sedici anni
Quel giorno la mia mamma
Le strofe di taverna
Le cantò la ninna nanna
E stringendomi al petto che sapeva,
Sapeva di mare, giocava a far la donna
Con il bimbo da fasciare

E forse fu per gioco o forse per amore
Che mi volle chiamare come Nostro Signore
Della sua breve vita il ricordo,
Il ricordo più grosso, è tutto in questo nome
Che io mi porto addosso

E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino

E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino

E ancora adesso che gioco a carte
E bevo vino,
Per la gente del porto
Mi chiamo Gesù Bambino

La canzone simbolo: 4 marzo 1943. L’analisi di Curreri

di Andrea Spinelli

Caso decisamente singolare nella storia della musica italiana, fu la censura a rendere indimenticabile il compleanno di Dalla. Quando, infatti, nel ’71 Lucio si sentì respingere dalla direzione artistica del Festival di Sanremo il titolo «Gesubambino», pensò d’intitolare quella canzone dai risvolti così privati con la propria data di nascita: «4/3/1943».

Scritto assieme a Paola Pallottino sul vuoto esistenziale che gli aveva lasciato l’assenza del padre, perso all’età di 7 anni, il brano rimane uno dei classici italiani più amati di sempre, ripreso in Brasile da Chico Buarque de Hollanda e Maria Bethânia come in Francia da Dalida. «Dal vivo lo migliorava in continuazione, adeguandolo ai tempi» racconta Gaetano Curreri degli Stadio. «Era nella sua indole reiventare le canzoni e di solito metteva le mani proprio su quelle che amava di più.

Anche perché al pubblico bastavano due note per capire che si trattava di “4 marzo” e immedesimarsi nella storia meravigliosa narrata dal testo della Pallottino. Versi che celebrano quella solitudine di cui lui, in fondo, lui andava fiero. Di canzoni con dentro quel sentimento ne ha scritte poi diverse, due che amo tantissimo sono “Tango” e “Telefonami tra vent’anni”».

Napoli, il writer Raffo omaggia Lucio Dalla con un murales in pieno centro della citta’ (NAPOLI – 2012-03-02, Napolipress / Fotogramma/giacominofoto)

Dalla giurava di aver scritto «Gesubambino» in due minuti, alle Tremiti, nell’estate del 1970. Ma non era vero. «Sulle bugie di Lucio si potrebbe scrivere un’enciclopedia, anche perché non erano poi tali» prosegue Curreri. «Erano piuttosto giochi di fantasia, realtà parallele create con precisione tale da farle sembrare vere». Non era una bugia il fatto che quella canzone lo commuoveva.

«Sul palco Lucio sapeva dissimulare molto bene le emozioni, ma una sera, a Napoli, lo vidi farsi prendere la mano dalle parole del testo proprio mentre le cantava. Merito della cornice, del pubblico, della città, che per lui rappresentava qualcosa di speciale e che non escudo, in certi momenti, abbia amato addirittura più di Bologna. Questo perché Napoli non l’ha mai deluso, mentre Bologna talvolta sì. E poi Napoli ha il mare, che su lui esercitava un’attrattiva formidabile».

Come detto, Dalla presentò il brano al Festival nel ‘71 in abbinamento con l’Equipe 84 dopo il forfait forzato di Duilio Del Prete impegnato in quel periodo a teatro con la compagnia di Johnny Dorelli. Molto attenta ai riferimenti religiosi, la Rai di Ettore Bernabei oltre al cambio del titolo pretese quello del testo, con la modifica del verso «e ancora adesso mentre bestemmio e bevo vino, per i ladri e le puttane sono Gesubambino» in «e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesubabmbino» incurante del fatto che la sostituzione di quel «sono» con «mi chiamo» ne stravolgesse il senso.

Dalla tornò a cantarlo nella prima versione dal tour di «Banana Republic». «Con noi ha sempre adottato il testo originale, anche perché non ha niente di blasfemo» assicura Curreri. «Lucio aveva un rapporto molto stretto con la fede, con l’aldilà. Per lui parlare del divino era un modo per confrontarsi, per arricchirsi, per completarsi. Ricordo che un giorno, mentre era al lavoro su “Tu non mi basti mai”, uscì di casa con un foglio bianco in tasca e tornò da messa con il testo finito». Pure questa non è una bugia.


80 anni di Lucio: tutti gli eventi

di Francesco Moroni

“Lucio Ottanta” per celebrare l’indimenticabile artista nell’80esimo anniversario dalla nascita, ma non solo. Dallo sport alla solidarietà, dalla musica all’editoria: tutto, nel ricordo di Dalla. Fondazione Lucio Dalla svela così il programma di iniziative “Lucio Ottanta” che, dal primo al 5 marzo, coinvolgerà l’intera città con la collaborazione dei partner Bologna Sport Marathon, CIAO Discoteca italiana, Fondazione Policlinico Sant’Orsola, iCompany e Pressing Line, oltre a Qn – il Resto del Carlino come media partner di tutti gli appuntamenti.

Il clou sarà rappresentato dalla speciale serata del 2 marzo al Teatro Celebrazioni (ore 21:00) con la prima edizione di “CIAO – Rassegna Lucio Dalla”. Sulla nostra testata, inoltre, troverete un ventaglio ampissimo di servizi su tutte le iniziative: si parte da lunedì prossimo con una settimana di podcast e tutte le puntate de «Il Resto di Bologna» dedicate a Lucio.

Ecco la panoramica completa di tutte le iniziative, in ordine cronologico.

L’affissione della lapide e del cartiglio storico, 1 marzo ore 11.30

Si parte il primo marzo con l’inaugurazione della lapide che i cugini di Dalla, insieme alla Fondazione, apporranno sulla casa natale dell’artista nella sua «Piazza Grande», in piazza Cavour 2. Subito dopo, in via d’Azeglio 15, la presentazione del cartiglio storico che indica l’ultima casa in cui il cantautore ha vissuto e lavorato. Un omaggio al rapporto intrinseco tra Lucio e la sua città, ancora visibile in molti angoli del centro storico e della periferia.

La prima edizione di “CIAO – Rassegna Lucio Dalla per le forme innovative di musica e creatività”, 2 marzo ore 21

Al Teatro Celebrazioni il 2 marzo alle 21:00 la prima rassegna musicale dedicata a Lucio Dalla, destinata a diventare una kermesse annuale. Un evento che vedrà la consegna dei primi prestigiosi premi «Ballerino Dalla». Non solo: «CIAO Contest. La musica di domani» sarà poi un’importante vetrina per i musicisti del futuro, con un doppio premio – dedicato a Canzone e Producer – per gli artisti ancora da scoprire.

Bologna Marathon 2023, dal 3 al 5 marzo

Bologna si prepara a correre a ritmo di musica. Il programma della Marathon 2023 parte il 3 marzo con l’Expo Village allestito al PalaDozza per accogliere i “runner” e le gare in programma il 5. A Lucio Dalla saranno dedicate le medaglie consegnate ai vincitori della Maratona, della 30 km dei Portici e della Unipol Move Run Tune Up di 21 km. Sul percorso di gara si esibiranno i 10 artisti selezionati grazie all’iniziativa «Se io fossi un angelo», ideata da Bologna Sport Marathon e Fondazione Lucio Dalla. Le band e gli artisti individuati dal concorso saranno pubblicati sul sito www.bolognamarathon.run, mentre il 4 marzo alle 18:00 al PalaDozza ci sarà l’omaggio musicale della band siciliana “ibeatipaoli”.

La presentazione del libro «Il parco della luna» di Lucio Dalla e dell’omonimo progetto della Fondazione Sant’Orsola, 4 e 5 marzo

Nasce dal lavoro del collettivo artistico torinese CIAO Discoteca italiana il progetto editoriale per l’infanzia “Il parco della luna“, illustrato dall’artista bolognese Sarah Mazzetti ed edito appunto da CIAO. Un volume che lascia parlare la poesia e le storie di Dalla: un libro di Lucio e per Lucio, con la storia di Sonny Boy al centro dei disegni. La pubblicazione contribuirà alla realizzazione dell’omonimo progetto della Fondazione Sant’Orsola dedicato ai bambini ricoverati al Policlinico, che sarà realizzato nel giardino della struttura e accoglierà i piccoli pazienti del reparto di Pediatria, o i figli di coloro che necessitano delle cure e non sanno dove lasciare i propri bimbi.

«Sarà un’oasi da fiaba – spiega Trilli Zambonelli in rappresentanza della Fondazione -. Siamo grati alla Fondazione Lucio Dalla per darci la possibilità di costruire questo mondo da favola». Il libro sarà presentato al pubblico il 5 marzo alle 17.30 alla libreria Coop ambasciatori di via degli Orefici e i proventi (il 15% del prezzo di copertina) saranno devoluti al progetto di Fondazione Sant’Orsola.

Ma il cuore dei bolognesi è grande e non si ferma: il giorno precedente, il 4 marzo, ci sarà la cena solidale a casa di Lucio Dalla con il menu preparato dalla chef Viviana Varese del ristorante «VIVA Viviana Varese» di Milano. Per info e prenotazioni: [email protected]

Tutte le altre iniziative

Non ci si ferma qua: se Bologna era per Lucio come una mamma, Napoli forse può essere dipinta come un’amante. E così, il 4 marzo, inaugurerà una nuova tappa della mostra biografica dedicata all’artista. La Repubblica di San Marino, invece, omaggerà Dalla con l’emissione di francobollo speciale, per un ricordo destinato a durare nel tempo.


Lucio Dalla, spunta un video all’edicola Carella mentre compra il Resto del Carlino e Stadio

di Francesco Moroni

Un video nascosto nei meandri del web mostra tutto l’amore di Lucio Dalla per la sua città, e per il nostro giornale.

Leggi l’articolo completo a questo link.


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